BRONTOLOG - Critiche e Consigli di Marketing


Da consulente marketing e attento osservatore sono partito da questa riflessione. Sono convinto che conoscere e capire come usare gli strumenti di marketing non serva solo alle aziende ma a chiunque. Il marketing fa parte della nostra vita e non dovremmo ignorarlo. Noto tante di quelle stranezze che, secondo me, possono essere gestite in maniera diversa. Errori che possono minare la credibilità e la professionalità di ognuno di noi. Insomma, questo blog vuole essere uno spazio per evidenziare comportamenti di marketing positivi e negativi, cercando di dare, in quest'ultimo caso, anche qualche consiglio ;) Quali sono queste stranezze? Resta connesso e sentiti libero d'intervenire :)


venerdì 10 dicembre 2010

Il pandoro deve essere buono o il primo ad essere creato?

Già da qualche giorno gira in tv il nuovo spot del pandoro Melegatti. L'avrai sicuramente visto. New York, vigilia di Natale. Un giovane insieme al nonno trova in uno scatolone un ritratto. L'ovvietà (o.O) ci dice che è il sig. Melegatti, l'inventore del pandoro nel 1894 (tra l'altro mi sembra che il nonno dica 1994 e non 1894). Il creatore dello stesso pandoro che mangia da quando era bambino. Lo spot si conclude con un "Grazie Domenico Melegatti", il logo e il payoff "1894. Il primo".


Ecco il link: http://www.youtube.com/watch?v=_S2sE0ZsLuY
Bella atmosfera, buona realizzazione. Ma mi sorge qualche dubbio. Sapere che il pandoro Melegatti è l'originale, il primo ad essere creato, ci aiuta davvero ai fini dell'acquisto? Essere i primi ad aver creato qualcosa è sempre sinonimo di qualità del prodotto stesso? La qualità va ancora comunicata o può essere data per scontata?
Io, personalmente, quando vado al supermercato scelgo in base alla bontà del pandoro e, più nello specifico, in base alla sofficità. Senza troppi scrupoli, il secondo criterio è decisamente il prezzo. Tu che ne pensi?

2 commenti:

  1. Se devo darti retta la pubblicità tenderebbe ad assomigliarsi tutta. Ecco alcuni claim che vanno dritti al punto.
    Melegatti: è buono!
    Bauli: non è buono, è buonissimo!
    Balocco: non è così buono ma costa poco.
    Tre Marie: l'è propri bun!
    Maina: tempo di lievitazione certificato dal Cern
    Paluani: Sarà buono? Provalo!
    Quand'anche la pubblicità fosse su questo tenore cosa ne viene in tasca al consumatore? Personalmente preferisco quelle pubblicità che cercano di trasferire dei valori, tanto alle promesse, finchè il prodotto non lo provi, non ci crede nessuno.

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  2. Quello che intendo dire è che gli approcci, in pubblicità, sono essenzialmente due: quello razionale e quello emozionale. Qui si cerca di fare un mix delle due cose ottenendo un risultato che, personalmente, non mi piace e non da un valore aggiunto al pandoro Melegatti. Liberissimo di pensarla diversamente :)

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